mercoledì 24 luglio 2013

L'inesorabile inevitabilità del verbo Sajeje ovvero "come 9 volte su 10 i titoli dei miei post non c'entrano una minchia con il contenuto"

-Effettivamente è proprio così- disse Linotipgragrio con fare pensieroso mentre passava in rassegna con lo sguardo i ninnoli impolverati della mensola sopra il caminetto -ho mangiato pollo con le zucchine a pranzo -
- Capisco, capisco - rispose annuendo con la testolina il Dott. Lapismutanraldo che se ne stava seduto sulla poltrona impolverata alle sue spalle. - Ma il vero motivo per cui mi trovo qui quest'oggi - aggiunse con tono preoccupato  -è perchè ci serve disperatamente il suo aiuto... sono ricominciati gli omicidi-
A quelle parole Linotipgrario Martinicouflanico si girò verso il suo interlocutore, lo fissò intensamente negli occhi per qualche secondo (che al dottore sembrarono un'eternità) e poi parlò, scandendo le parole lentamente e con tono fermo -Mi piacerebbe riuscire ad aiutarvi, ma lo sapete, non mi occupo più di questi affari,  mi sono ritirato inderogabilmente più di cinque anni fa; mi spiace-
-Capisco; quand'è così la ringrazio per la sua ospitalità e per il thè e mi congedo per andare a riferire agli altri la sua posizione - disse il Dottore alzandosi e sollevando un nuvolone di polvere sottile che lo circondò completamente facendolo apparire come un'eterea figura onirica.
- Aspetti. Se è così grave per voi vi aiuterò... ma per l' ultima volta - A queste parole il volto del Dott. Lapismutanraldo si illuminò e lui si profuse in mille e più ringraziamenti vivissimi e sinceramente impolverati gettandosi in ginocchio ai piedi dell'uomo a cui si era rivolto per chiedere aiuto e urlando -non sono degno, non sono degno-
- va bene, si alzi; è degno, è degno- disse Linotipgragrio da uomo poco avvezzo ai sentimentalismi per uscire da quella situazione di empasse quasi imbarazzante - inizi piuttosto ad erudirmi sui particolari del caso-
- dunque, cose stanno cos'ì: il primo omicidio è avvenuto fuori dal night club di Don Bacolo, il Pink Cioccomenta. La vittima è una ballerina del locale, Geena Wal; non abbiamo ritrovato la testa. Il secondo cadavere è Lindfur Foncrocchen, un apicoltore di origine spagnola che viveva e lavorava in periferia; colpi multipli da arma da fuoco a salve. La terza e ultima (per ora) vittima è un'attrice di teatro, tale Auswalda Primadonna, entrata in camerino dopo lo spettacolo di mercoledì scorso e mai più uscita: una coltellata al cuore. Quello che ci spaventa è che sia la vittimologia casuale che il modus operandi casuale sono identici all'altra volta. Lui potrebbe essere tornato a colpire; ci aiuti.-
-Non l'avete mai preso vero?-
-Vero-
-Perchè esattamente? Mi rinfreschi la memoria, la prego-
-Perchè non abbiamo mai capito chi fosse, data la casualità delle sue azioni.-
- Tuttavia siete sicuri che si trattasse dello stesso individuo; un maschio bianco tra i trenta e i quarant'anni di famiglia medio borghese probabilmente laureato-
-No; veramente questa era la sua teoria alla quale non abbiamo trovato nessun riscontro pratico.-
-Ah davvero? Però eravate convinti che l'assassino fosse sempre lo stesso...-
-No, era sempre lei ad esserne convinto, non si sa perchè-
-Interessante, sì...- Linotipgrario Martinicouflanico aveva preso a camminare in circolo per lo studio con le braccia dietro la schiena, la mano destra stretta dalla sinistra.
-Sì cosa?- chise timidamente il dottore, che iniziava a non capirci più molto e si era nuovamente lasciato cadere sulla polverosissima poltrona ikea di fine 800.
Linotipgrario a questo punto si fermò, si accese lentamente la sua pipa preferita, dopo averla presa dalla teca contenente i migliori pezzi della sua collezione, e iniziò a parlare con calma - Lasci che le racconti un aneddoto, giovanotto- nel frattempo si era seduto sulla poltrona pozizionata di fronte a quella del dottore - quando ero un ragazzino di trenta barra trentacinque anni, con gli amici eravamo usi raccogliere per strada degli stronzi di cane, metterli in un sacchetto di carta (di quelli dove i barboni americani ci mettono le bottiglie di Uischei) e dargli fuoco dopo averli piazzati davanti alla porta di qualcuno. Poi suonavamo il campanello e ci nascondevamo dietro una siepe di fronte al portone.L'ignaro usciva e per spegnere il piccolo incendio pestava conle scarpe il sacchetto, spiaccicando senza saperlo, anche la merda che stava dentro.-
Il Dott. Augustvaltringertuno Lapismutanraldo era  sempre stato un uomo pragmatico e dopo qualche secondo di smarrimento in seguito al silenzio del suo interlocutore (che aveva però preso a fissarlo intensamente con cipiglio da gufo) chiese - Non capisco cosa c'entra questo con il nostro caso-
-C'entra, mio caro Dottore, che la puzza di merda che si sprigionava da quel sacchetto dopo che era stato pestato è uguale a quella di questo caso ambiguo. Ecco cosa c'entra.-
-E quindi?-
- Quindi ho risolto il caso, mio caro Dott. Miscredente. La questione è molto semplice e non dovete preoccuparvi: non è il vostro assassino che è tornato a colpire. La prima vittima deve essere uscita dal locale e aver visto un bell'uomo e aver conseguentemente perso la testa; la seconda vittima aveva un nome troppo stupido per continuare a vivere, tant'è che è riuscito, come voi mi dite, a morire per causa di pallottole finte; infine la terza vittima era, per stesso suo destini, una primadonna, quindi per attirare su di sè l'attenzione mediatica che ormai era divenuta quasi nulla ha finto il  proprio omicidio con un coltello finto di scena. - e così dicendo sbuffò con soddisfazione una simpatica nuvoletta di fumo bianco.
- Ma lei come fa ad esserne certo?- chiese il dottore con un misto di stupore e ammirazione.
- Semplice: li ho uccisi io.-

1 commento:

  1. Ajeje coniuga il verbo Sajeje per voi:

    Io Saja
    Tu Sajo
    Egli Saje
    Noi Sajamo
    Voi Sajate
    Essi Sajano

    E' troppo grammaticato Ajeje.

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