domenica 6 luglio 2014

Superbol al vetriolo

Cari amici, gentili amiche; è con rammaricata serenità che voglio darvi una forse interpretabile notizia: sto per scrivere l'ennesima troiata. Ebbene sì, oggi vi voglio narrare di quando, diversi anni fa oramai, facevo il cronista sportivo...
Mi trovando alla stadio per la consueta telecronaca della finalissima del Superbol di macchiavelli/tresette che si tiene ogni 4 (sette) anni nel supercomplesso sportivo "Osteria al Cane Lercio" di via Barembaus a Divača (NY). I 4 finalisti entrarono dalle porticine laterali e si sedettero alle postazioni allestite per l'occasione con copioso dispendio di danaro pubblico; un tavolaccio di legno grezzo macchiato di Terrano d.o.c. e 4 sedie di legno massello un po' sbilenche (una era di Ikea).  Giovinciano Sgalambrosio, Manlio Scalalapietra, Fredonio Sputacchione e Lele Mazzacapra; Questi i nomi degli agguerritissimi concorrenti alla palma di "miglior smazzacarte" di tutto il triveneto niuiorchese. Inizia la prima mano a Macchiavelli (useremo un po' di presente storico);Fredonio  inanella da subito una sequela notevole di tris e scale come non ci fosse un domani mettendo gli altri alle strette, dopo poche mani sta per chiudere; ha le ultime due carte in mano mentre gli avversari hanno ancora quasi  tutta l'apertura sul groppone ma inaspettatamente Giovinciano, che gioca di mano subito prima dello Sputacchione, riesce a mettere in tavola tutte le sue tredici carte. Inizia ad esulta alla faccia di Fredonio, che ha un principio di infarto, poi sale sul tavolaccio e inizia ad urlare in faccia ai tre avversari "SUUUUUCA" accompagnando il tutto con gesti poco consulti per un salotto regale ma perfetti per la cornice del torneo in atto. Qualcuno cerca di blandire il suo entusiasmo ricordandogli che ha vinto solo la prima mano e che la sfida è ancora lunga, ma lui se ne frega e come preso da un'inarrestabile frenesia da vittoria compulsiva bilaterale si cala i pantaloni e si batte le chiappe con la mano in segno di scherno verso tutto e tutti.
E fu proprio a questo punto che accadde il fattaccio che il mondo ricorda come "l'attacco dei robottoni giganti malefici"; un attacco di robottoni giganti malefici. Erano alti come grattacieli e distruggevano qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Io e gli altri ragazzi del team dei telecronisti, che in realtà eravamo una squadra super segreta di difensori della terra, scendemmo subito nella base segreta costruita proprio sotto al "Cane  Lercio" ed entrammo nei super robbottoni giganti buoni per dar vita alla più grande battaglia di robottoni giganti che il mondo ricordi.
Ovviamente vincemmo e salvammo il mondo col solo effetto collaterale della distruzione di tutti i grattaciel dell'America del nord (definizione geografica tratta da Risiko).
Viva.