lunedì 15 luglio 2013

Conosci il concetto di Flatbush? (sottotitolo: ma vaffanculo!)

Avvertenze: codesto scritto crea forte dipendenza.

- Conosci il concetto di Flatbush?-
- Ma vaffanculo!-
Questo dialogo sentii ieri, mentre me ne stavo a passeggiare amenamente per la Rue du Cassel a Venezia. Stetti per intervenire nella discussione, che trattava di argomenti a me sì cari da non permettermi di esimermi dal ficcarci il  becco, quando la mia attenzione fu attirata da un sozzo individuo che se ne stava qualche metro più in la, all'imbocco della Calle dei Re, appoggiato con una mano al muro e col busto piegato in avanti, intento nell'atto di svomitazzare senza remore quello che sembrava essere un ettolitro di vino ingollato, presumibilmente, da poco. Pensando si trattasse nientemeno che di Terrano d.o.c., timidamente mi avvicinai al figuro e gli chiesi con garbo conferma alla mia supposizione, alla quale non mancò prontamente egli di rispondere con un altro getto di svomitazzo, che riuscii a schivare per pochi millimetri e che, sorte volle, andò ad imbrattare il vestitino da circa 30.000 euri a occhio di una signorina della società bene parigina di fine '800 che casualmente si trovava a passare per di la in quel preciso istante. Al che mi sentii in obbligo di offrire un caffè al povero Estragonne Primamaniera (questo il nome per esteso del bizzarro personaggio vomitante) per agevolare il suo rientro alla sobrietà (non tento di nascondere al lettore che forte era il mio egoismo in ciò, in quanto volevo avidamente sentirlo favellare riguardo la sua storia dagli esordi, e quindi dovevo assicurarmi che quantomeno egli finisse di svomitazzare allegramente ogni due passi).
Fu così che ci sedemmo ad un tavolino all'esterno del celebre "Cafè Delapè", sito tra la "Rue Dominique" e la "Rue Nique nique", pressapoco ove quest' ultima con solerzia si immette nel vigoroso fiume Timavo, e dove ordnai un semplicissimo caffè nero d'orzo ristretto doppio medio macchiato tiepido in bicchiere con zucchero dietetico di strutto, pochissima panna minerale e una spolveratina di pistacchio aromatizzato alla mortadella per me e un amaro Mario per il mio nuovo amico, pensando che questo formidabile intruglio l'avrebbe aiutato a digerire rimettendolo in piena forma. Effettivmente la cosa funzionò e, dopo un'ultima copiosa e ad ampio raggio super-mega-iper vomitata sul cameriere, Estragonne tornò perfettamente in sè.
- Orsù, dite, chi siete e che ci faccio qui seduto con voi?- mi chiese egli con solerzia con quella luce da sobrio negli occhi che gli era appena tornata.
- Il mio vero nome nessuno sa (forse maestro Joda?)  ma in molti modi mi chiamano le genti; tra i più frequenti scegliete quel che più v'aggrada tra "Lord Bidet" e "Duca della cartegenica", per rispondere alla prima domanda. In quanto alla seconda dovete sapere che vi trovai vomitante presso quel cantuccio - e indicai col ditino  la calle poco più in la dove l'avevo effettivamente avvistato qualche minuto prima e che si sarebbe vista perfettamente da dove stavamo, non fosse stato per l'edificio di 48 piani proprio li in mezzo - ed ho ben pensato di redimervi dall' alcolico stordimento e di chiedervi di narrarmi la vostra sicuramente affascinante storia.-
- Dunque è così?-
- Invero -
- Allora con piacere narrerò -
- Narrate dunque -
- Con viva e vibrante soddisfazione - E così dicendo fece gesto al cameriere ancora imbrattato di servire al tavolo un altro giro identico al precedente, e dopo qualche secondo di pausa iniziò il suo racconto.
- Naqui, crebbi e arrivai a17 anni; età  in cui conobbi colui che divenne il mio mentore e mi trsformò in vampiro - Avevo appena udite queste parole quando il mio interlocutore si interruppe perchè era tornato il cameriere il quale aveva con vigore deposto il secondo giro di bibitame sul tavolino, lasciando come di consueto in quegli ambienti di quella Londra così in vista, tutto il vassoio.Estragonne ebbe come un fulmineo brillio negli occhi appena vide il bicchierino di amaro Mario davanti a se, e prima di poter dire "valvola di sovrappressione della muta stagna in neoprene ad alta viscosità" se l'era di già scolato tutto d'un fiato. Io, guardandolo fissamente con non poca curiosità, mi accingevo a sorseggiare il mio secondo semplicissimo caffè nero d'orzo ristretto doppio medio macchiato tiepido in bicchiere con zucchero dietetico di strutto, pochissima panna minerale e una spolveratina di pistacchio aromatizzato alla mortadella quando vidi Estragonne strabuzzare gli occhi e crollare improvvisamente, non dopo aver copiosamante vomitato a spruzzo, con la faccia nel piatto di "minestra pariglia" del nostro vicino di tavolo, un pingue omuncolo magro come un chiodo vestito da Metr' Sciocolatiè  Lindt. Non vera dubbio: il povero Estragonne era morto stecchito. Per rispetto del defunto gli sfrugai nelle tasche per capire chi fosse realmente e donde venisse ma con mia grande sorpresa non trovai nulla addosso a quell'uomo, se non un buffo bliglietto di carta cotone che recava la seguente scritta in color magenta-fuxia:
Non date mai a quest'uomo da bere due amari Mario di fila; esso ne morirebbe.

2 commenti:

  1. Ajejej dice che tutto e' flat quel che finisce flat (e non boost) e che e' meglio un flat oggi che un flat domani perche' del futuro non v'e' certezza in questo concetto non c'e' flat che tenga: chi di flat colpisce di flat perisce!

    Flattanze....

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  2. Ajeje dice che hanno aperto una nuova pagina su FacciaTomo e che vale la pena di visitarla !
    https://www.facebook.com/WorldwideNerdsUnited
    Nerdate!

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