martedì 30 aprile 2013

Come un Ven Venmorris (ovvero un romanzo ben scritto)

Domani esce in tutto il mondo il mio nuovo romanzo, edito da "Usandoancheilcongiuntivo". Qui di seguito l'anteprima assoluta, solo per voi, fedeli lettori di questa cacata infame questo seguitissimo blog.

Introduzione, a cura di Arsilfio Sfumoilrisoanchecollimone, titolare e chef del ristorante "Masticapiano" a Smallville, in provincia di Kripton:
Io faccio da mangiare e me intendo di cucina e ristorazione. Di letteratura ci capisco 'na tega,  però una cos... MANUÈL, SCUOLA QUELLA CAZZO DI PASTA, CHE DIVENTA VINAVIL SE LA FAI BOLLIRE ANCORA UN PO'... PORCA TROIA! ...però una cosa ve la posso dire di per certo:

LE STORIE SUGLI ZOMBIES HANNO ROTTO I COGLIONI!!! ...VAI! VAI CON QUEI CAZZO DI CALAMARI!!!

Cap. I  - Il zombies sbucato dal sottoterra.

Era una neanche tanto calda serata di primavera quando il zombie era sbucando dal sottosuolo del cimitero in cima alla collina. Dopo scendeva nell' villaggio e faceva una strage zombizzando tutti i poveri abitanti.

Cap. II - lo eroe solitario.

Brus Uillis aveva senpre odiato i stereotipi. Stava guidando una auto moderatamente scassata sulla higway deserta, reduce da una piomba devastante della sera precedente. Beveva perchè sua moglie qualche hanno prima l'aveva lasciato, dicendo che esso dedicava troppo tempo al suo lavoro di poliziotto. Ma adesso aveva perso anche il lavoro perchè i suoi superiori lo avevano detto che i suoi modi erano troppo poco ortodossi e non si poteva picchiare sempre la gente,  fare inseguimenti /sparatorie per città e provocare continuamente esplosioni, soprattutto quando uno era archivista.Comunque adesso Brus guidava senza meta, per scappare all' sua brutta realtà, la sigaretta tutta storta al' angolo della bocca, la pistola alla cintola e lo shotgun comodamente posato sul sedile posteriore.

Cap. III - Iron man. 

Tony Stark stava lavorando alla sua nuova potentissima super armatura col lettore mp3 incorporato, quando in seguito ad una mail anonima firmata Dick Grayson, scopre di essere fratello di Eddard Stark. Apre allora una porta spazio-tempo-ambientazione e si autocatapulta nei 7 (sette) regni, sulle tracce del suo ritrovato consanguineo, sfiga vuole che sbagli calcoli e finisca nel medioevo assieme ad Ash dell'Armata delle tenebre. Soccomberà per mano delle creature del pozzo, ma prima...

Cap. IV -  Atterraggio all'inferno.

All' improvviso Brus Sentì un fortissimo spostamento d'aria, giusto il tempo di guardare in alto e vedere un enorme vortice nero-violastro stagliarsi nel cielo e un uomo in armatura rossa e gialla sparirvi all'interno urlando rabbiosamente "Fottutissimi Lannisteeeeerrrrrrr...", poi l'auto (causa il suddetto spostamento d'aria) venne eiettata con tutto il conducente a circa 47 km di distanza, dritto dritto nel centro di un' amena e ridente cittadina densamente popolata di zombies (sì, proprio quella del prima capitolo).

Cap. V - Beeeeeviii!!!

Brus si accorgendo subito (grazie al suo sviluppatissimo sesto senso di sbirro) che qualcosa non andava in quell' insulso  villaggetto. Al solo vedersi parare davanti una o due orde di zombies putrefatti e affamati di cerviello umano, infatti, esso (Brus) già sospettava che il posto nascondesse qualcosa di poco chiaro. Avendo un legittimo dubbio quindi iniziò a sparare con entrambe le armi (come da protocollo), una per mano, abbattendo quanti più viscidi zozzoni non-morti possibile. Si spianò così la strada fino alla locanda. Quivi entrato notò le uniche due persone ancora vive del posto; questi facevano a gara di grappette ai gusti più assurdi incitandosi l'un l'altro al grido di "Beeeeeviii!!!"  Purtroppo il fatto di essere sbronzi come acciughe impedì loro di scampare alla morte, quando il zombie barista, uscito a cazzo da qualche anfratto, saltò loro addosso in maniera poco consona al Galateo. Brus, ricordando le parole del suo mentore "Tzè tzè, ma che cazzo è sto bitte?! Tzè tzè"  si aprì la strada a colpi di fucile verso il banco dei superalcolici, spiattellando allegramente sui muri i molleggiati cadaveri deambulanti, si svuotò una fiasca di Uischi e si accese l'ultima sigaretta del pacchetto. Quando alzante gli occhi all' ingresso, accorgendosi che tutto il villaggio era lì fuori, in attesa di farlo fesso (o di zombizzarlo).

Cap. VI - A ca nisciun è fess (manco Brus)

Quando stavano per magiarselo (perchè aveva finito i colpi) Brus ebbe un guizzo di puro genio, ma se lo dimenticò così come era venuto; mise perciò in atto un piano di ripiego buttato un po' lì, a cazzo.
In piedi sul bancone, coi zombies di sotto allunganti le avide manine verso di lui, espresse il seguente concetto: "Se voi siete, come vi piace farvi definire dai media, non-morti, allora siete vivi, poichè se la negazione di una cosa è il suo opposto, negare la condizione di morti significa nientemeno che essere vivi". 
A queste parole le schifose creature si destarono come da un incubo e tornarono come erano state fin quella mattina: coscienti ed in perfetta salute. Per la gioia di essere sopravvissuto, Brus Uillis iniziò a ridere così tanto che gli prese la pompetta e morì (da eroe) sul bancone del schifoso bar.

FINRE


Postfazione - una critica costruttiva a cura di uno a caso.

Questo romanzo è una merda! Non è plausibile nella maniera più assoluta, infatti, che il protagonista riesca a sentire la voce di Iron man a quella distanza e a quella velocità!!!





  

lunedì 29 aprile 2013

Così, di prima mattina, giusto per...

Stamane mi trovavo a riflettere (sul preposto luogo denominato "trono"), come invero sovente mi capita, sul filosofico concetto  di  scelta autocosciente implementata nella quotidiana "divisione" tra caffè/brioche e caffè/biscotti. Vagliando a confronto tra loro i diversi pensieri a riguardo dei miei più illustri predecessori, sono infine giunto alla, ahimè, ben triste conclusione che questo struggente dilemma non presenta alcuna soluzione che esuli dal potersi definire manichea. Nella mia volontà di non arrendermi alle apparenze però, mi si affacciò alla mente un parallelismo col concetto di finito, che in quanto è reale, non è tale, ma è lo stesso infinito, e da qui la soluzione venne da sè (ovviamente intesa nella sua accezzione definibile "supercazzolata"):
Ingozzarsi schifosamente sia di biscotti che di brioche, accompagnandoli con una tiepida bevanda di caffè miscelato a latte... e adesso devo correre immantinente al cesso e farò tardi al lavoro.

domenica 28 aprile 2013

Cose romanzate (circa) da non fare in un Gdr

Se sapete cos'è e come funziona un Gdr (gioco di ruolo), bene! Se non lo sapete, mi dispiace per voi ma non ho voglia  tempo di stare a spiegarvelo, quindi fate finta che ciò che segue si riferisca alla vita reale; non capirete una mazza, ma potrebbe sembrare (a chi?!?) divertente.

- La porta spalancata rivelò al gruppo una ben strana  visione: a circa cinque metri dalla soglia si stagliava una piattaforma di marmo levigato perfettamente rotonda, di circa due metri di diametro, al di sopra della quale si ergeva un enorme forziere nero, con i cardini e la serratura dorati. Tutt' intorno, al posto del pavimento, c'era uno strano mare verde scuro, una specie di liquame apparentemente molto denso, in continuo movimento. Impossibile capire quanto fosse profondo. Il soffitto invece era completamente annerito, come dal fuoco... ma c'era qualcosa di sbagliato in quella nerezza...
Il gruppo, esperto di trappole e pericoli, dopo anni di peregrinazioni nei più oscuri e tortuosi recessi dei cunicoli/grotte del reame, iniziò ad approntare un sofisticato e dettagliatissimo piano per riuscire a raggiungere la piattaforma...
"...Io ho questi stivali magici, che fanno camminare sui liquidi..." La buttò lì con molta Nonchalance il chierico.
"Bene, dai qui, che li uso io..." disse prontamente il mago "così abbiamo risolto il problema del pavimento."
"Aspetta..." esordì il guerriero "... "forse prima dovremmo pensare anche al soffitt..." ma il mago aveva già varcato la soglia ed era arrivato a mezza via dalla piattaforma al grido di "del soffitto me ne fotto", quando all'improvviso calò dall'alto un' enorme massa nera e informe che lo uccise in zerodue, in un tripudio di ossa stritolate e fontane di liquidi organici.

- Il guerriero, gioiosamente conscio della propria forza brutale, simulò un palesissimo stanuto finto, per attirare l'attenzione delle due gigantesche creature verdi nel corridoio accanto, così, per menar un po' le mani, a discapito di quello che avevano detto i suoi compagni ("lasciamo stare, che questi son ben grossi, và. Andiamo a cercar tesori in giro, piuttosto" e robe così).
Il guerriero spirò nel giro di tre round, tunchiato a morte dalle due creature, mentre il resto del gruppo scaltramente scappò ben lontano.  

- "Sì,  io assaggio tutto" esclamò entusiasta il mago, riferendosi alla tavola imbandita (anche se stranamente semi-trasparente) trovata in una stanza a caso, all'interno di un castello abitato da folli con la faccia da leone e altre amene personcine. Tutto questo prima di cadere stecchito con la faccia nel piatto di funghetti stufati che aveva appena assaggiato.

- ... A Ovest, dopo il ponte, inizia una fitta boscaglia intricata e buia, dove la guarnigione non mette piede, perchè è fuori dall'area da presidiare. Di notte, si sentono strani rumori indecifrabili.
"Io vado a darci un'occhiata, da solo, questa notte" furono le ultime parole del soldato prima di scomparire nel nulla, senza lasciare alcuna traccia dietro di sè.

- "Vado solo un attimino in quella grotta, a dare un'occhiatina." ...e lo trovarono ore dopo, cadavere sopra una pila di tesori alta dieci metri...

Adesso mi sono veramente massacrato le palle di scrivere devo lavorare ad un nuovo romanzo horror dal titolo provvisorio "Gigetto il coniglietto" per cui ho firmato con la casa editrice si Stifen Ching (qualunque essa sia), quindi vi odio tutti saluto calorosamente e vi rimando a fare in culo al prossimo post, che si chiamerààaaaaAAAAARRRRGGGGGGGGGHHHHHHHHH, GLI ZOMBIES MI STANNO MANGIANO IL CERVIELLOOOO!!!!!!!!!

venerdì 26 aprile 2013

Idee buttate a cazzo (parte seconda)

Riassunto della prima parte (che per vostra fortuna, comunque, trovate qui): deliranti idee fuori da ogni grazia di Dio, infestano la mia testa (ma sono sicuro anche la vostra); siccome sono pigro e non le realizzerò mai nella forma in cui le penso (films, fumetti, ecc...)  vi voglio bene, ve le posto a rate.

-   Questa è l'idea per un film horror di grandissimo impatto scenico e psicologggico; Alcuni imbecilli (che così su due piedi, chessò, potrebbero essere: un ragazzo palestrato e un po' stupido; una sgallettata bionda molto stupida e molto scollata; una coppia che fa sesso ovunque e appena può e si mette le corna a vicenda coi primi che capitano a tiro; un nerd; una ventiquattrenne vergine (questa forse sarebbe  meglio per un' amibientazione fantascientifica... tipo il film che girerò prossimamente dal titolo Woody Alien... magari ci penso un po' su...) molto carina e molto timorata, che però se si incazza spacca più culi lei di Brus Uillis), questi idioti dicevamo, fanno un picnic di notte in un bosco lontano almeno 40 km dal più vicino centro abitato (che comunque è un buco di culo e ci abitano solo psicopatici assassini). Il bosco però, è vicinissimo alla pompa di benzina semi in rovina di Ascriloghio, uno psicopatico assassino anch'esso, ancora più pericoloso di quelli di città, in quanto fa un ricarico altissimo (e fuori norma) sul prezzo del carburante.
Fin qui tutto bene, senonchè, dopo un climax di orrori vari che si concretizzeranno nel bosco, la loro auto di merda non parte e il gruppo fugge a piedi, trovando rifugio in una magnifica villa vittoriana ubicata in una radura in mezzo al nulla. Qui i nostri eroi vengono accolti dal padrone (e unico abitante) di casa: Joannus Frog, un magnate della pasta fresca in pensione. Rincuorati dalla sua pacioccosa presenza accettano di fermarsi per la cena.
Menù: tortellini con ripieno alla rana.
Ora arriva la scena di orrore puro, cardine del film... ho paura al solo scriverla... Gli idioti mangiano tutto, incuranti del fatto che il padrone di casa, che fin qualche istante prima aveva tutti e quattro gli arti, ora presenta solo quattro moncherini sanguinanti al loro posto. Finito il pasto svela ai malcapitati il suo vero nome, Giovanni Rana, ed esclama ad alta voce con una risata diabolica "Ci ho messo tutto me stesso in questi tortellini".

- Una serie tv, in cui il protagonista, Mark Daboll, è un clichè vivente: uno scrittore mezzo alcolizzato con un best seller pubblicato e una crisi creativa che si trascina dietro da anni e che non gli permette di buttare giù una riga decente da tanto tempo che neanche se lo ricorda. Ovviamente la sua vita privata è una merda che neanche ne parliamo e lui è votato alla perenne autodistruzione (tra sesso, droga e film di Christian De Sica), un po' perchè gli piace tirarsela incarnando la figura del poeta maledetto, un po' perchè è proprio un coglione di nascita. Un giorno decide di far qualcosa per ammazzare il tempo, solo che non sa che il tempo ha ricevuto un addestramento nei corpi speciali; quando sta per essere ammazzato estrae uno shotgun dalla schiena mentre si lancia di lato per schivare e non esita a far fuoco. Da qui inizia una lotta senza quartiere tra Mark e il tempo, che, tra inseguimenti in auto, sparatorie, esplosioni, e scene degne dei miliori migliori Ecscion muvis, dura 74 stagioni.
Segue spoiler: Nell'ultima puntata Mark muore di vecchiaia e il tempo (che ha a disposizione tutto il se stesso che vuole) gli mostra il dito medio.

Visto che queste erano lunghette e vi sarete di già rotti i coglioni saturati di grandiosità, e io per adesso ho finito le stronzate ho esternato abbondantemente il mio talento, chiudo qui (quo e qua restano aperti) il post.
A breve altri parti anali magniloquenti espressioni di creatività di nicchia.

Romanzi raccontati (o racconti romanzati)

Spesso molti capolavori restano nel cassetto. Io non ho cassetti, quindi mi vedo costretto a postare alcuni miei romanzi brevi inediti, che hanno contribuito a rendermi non famoso in tutto il globo terracqueo, anche a Boston, provincia di Madrid.

L'alieno dell'spaziale.
Sul pianeta Epsiloncsilon la vita dei coloni scorreva tranquilla, fino al giorno in cui il pianeta esplose in un mare di detriti spaziali.

All' ooniversità.
Il Magnifico Rettore stava seduto alla sua ridicola scrivania a riflettere su quale fosse il suo ruolo nel mondo. In sottofondo suonava il cd (acronimo per long playing) di sua sorella (Donatella Magnifico Rettore), mentre le mura del suo ufficio si stavano stringendo sempre di più, fino a schiacciarlo inesorabilmente.

Con abbondante colla vinjlica.
"Ho un attacco d'arte", esclamò il soldato Geims McNamara mentre si accasciava a terra, tenendosi le budella che uscivano dal buco appena fatto da un M14. "Non preoccuparti, adesso risolviamo tutto". Era il Doc Muciaccia, un fottutissimo veterano, capace addirittura di eseguire una tracheotomia in una sala operatoria perfettamente attrezzata, con tutti gli strumenti sterilizzati. Schivando le pallottole nemiche arrivò fino a Geims, gli si accucciò vicino e gli cosparse la ferita con abbondante colla vinilica, fasciandola poi senza esitazione con della carta pesta. Il soldato Geims morì (ovviamente).

Giallo come un nuar.
Il detective privato Frankie Carradine era inchiodato sul caso del "gemello scomparso" da troppo tempo. Qualcosa non quadrava. La bionda femme fatale che l'aveva assunto era sparita da cinque giorni e Skinny Mike non si era ancora fatto vivo con qualche buona soffiata. Mentre pensava alla prossima mossa da fare, seduto al bancone dell' "Old vecchiobavoso pub", Frankie si era scolato un'intera bottiglia del peggior whiskey di New york, un bicchierino dopo l'altro, come nei film. Solo che non era in un film e andò in coma etilico.

La spada di guano.
Sir Willard Sticazzius era il guerriero più forte che fosse mai esistito, ma Lord Dimerd gli staccò di netto la testa dal corpo con un fendente, perchè non lo sapeva. Gioia nel reame.

mercoledì 24 aprile 2013

Du iu no Ugo? (Conosci Ugo?)

Come si fa a non conoscere Ugo?!?
Ugo è uno che come tanti è partito dal basso, infatti ha preso il suo primo treno alla stazione ferroviaria dello Seikan Tunnel, situata sotto il livello del mare. Più tardi è riuscito a dare una significativa svolta alla sua vita, frequentando le cosidette alte squole scuole; la sua classe si trovava addirittura al dodicesimo piano dell'edificio sede dell' "istituto per trentenni che non sanno accendere la luce del bagno con il dito indice".
Ugo è una persona che nella vita è riuscito a fare delle cose straordinarie, e quando avrà imparato ad allacciarsi le scarpe e sarà in grado di uscire di casa, ne farà di ancora più strabilianti.
Tanto per dirne una: probabilmente tutti conoscono la storia della nascita del topo più famoso del mondo, un sorcio schifoso di fogna lurido impestato di malattie di tutti i tipi, ah no cazzo,quello è un altro... Topolino; il signor Walt Disney abbe un giorno la folgorante intuizione di creare un topazzo animato, basato su tre cerchi intersecati, che piacesse a grandi e piccini; la cosa funzionò e il sorcio è entrato nell' immaginario collettivo. Bene. Ma quanti sanno che fu Ugo a inventare Walt Disney? Proprio così; il geniale Ugo, mentre tornava a casa in autobus durante un assolato e afoso pomeriggio di un febbraio in Siberia, ebbe la lampante genialata di pensare ad un personaggio (umano) che fosse in grado di creare un personaggio (sorcico) che sarebbe diventato strafamoso, e così facendo, la gente, risalendo di due livelli di creazione, avrebbe acclamato il creatore del creatore del ratto coi pantaloni rossi per molto, molto tempo (due-tre ore). Risultato: tutti conoscono il sorcio e il tizio coi baffi e Ugo non se lo caga nessuno alla fine ha deciso di rimanere l'umile persona che era, volutamete distante dalle luci della ribalta.
Ugo è amico di Sergio, quello che si imbuca ai matrimoni, ordina un caffè e poi se ne va senza berlo, lasciando un' intera tavolata a fissare quel caffè per ore domandandosi perplessamente di chi potrebbe essere (questo ha già portato più volte al totale collasso di rapporti ventennali).
Ugo una volta ha viaggiato su un biglietto del bus e ha obliterato il controllore. Per poco "la vecchietta che dice agli studenti di spostare più in la gli zaini" gli dava una multa, esortata da Giacomo di aldogiovanniegiacomo che moriva di infarto, mentre incespicando urlava "gli dia una bella multina a quello li".
Ugo ha un cane, reduce di mille battaglie, che mentre loro (Ugo+cane) vanno in giro a passeggiare o a comperare la frutta fresca al botteghino, questo cane gli racconta gli aneddoti di quando stava nel Viet-fottuno-nam, o di quando aveva partecipato alle crociate con le gite domenicali organizzate dalla parrocchia.
Ugo è uno che sta simpatico a tutti, e tutti lo mandano sempre a salutare, e gli altri, anche se non lo conoscono, dicono "sì sì, te lo saluto tanto", giusto per non fare figure di merda davanti a quelli che hanno detto di salutarlo (che in realtà non hanno neanche loro la benchè minima idea di chi sia e chiedono di salutarlo solo per non fare figure di merda davanti a quegli altri... quelli che lo devono salutare, chiudiamola qui che è meglio).
Ugo è un tipo generoso e sempre pronto a sacrificarsi per aiutare gli altri. Per un periodo, ad esempio, ha fatto volontariato, aiutando un tizio psicolabile vestito da pipistrello che voleva a tutti i costi amministrare giustizia sommaria per le strade di Gotham City; visto che la città all'epoca era solo una piccolissima comunità agreste, dove il massimo che poteva succedere era di pestare una cacca di mucca nei campi, il magnanimo Ugo ha creato in laboratorio una schiera di supermalvagi, ed ecco come è nata la Gotham che noi tutti conosciamo oggi.
Ugo, che ha alle spalle un passato di grade sportivo, una volta ha vinto le olimpiadi di salto in alto, saltando di palo in frasca, con una tecnica a "forbice spuntata" (quelle dei bambini, per intenderci).

Ugo non conosce Chuck Norris, quindi il mondo è un' illusione.

la prima strissia...





lunedì 22 aprile 2013

Intervistona

Forse non tutti sanno (o gliene sbatte una tega) che il già pluripremiato autore di questo favoloso bloggus (cioè io) qualche giorno fa è stato intervistato dalla prestigiosa rivista immaginaria "Rolling Stronz". La rivista, che vendesse venderebbe miglioni di copie se esisterebbe esistesse, si occupa di recensire musicassette, vinili e omeopatia in generale. Famosa per aver ospitato sulle proprie pagine ospiti del calibro di Gianinfausto Bertolazzante, Festilio Guagliancozzi, Straermenegildo Supercalifragilistichespiralidoso e altri tra i nomi più importanti dell'arte notarile a livello planetario (o locale), questo mese ha deciso di dedicare addirittura un inserto speciale di due capoversi al sottoscritto.
Per dovere di cronaca si riporta qui sotto l'intervista in forma integrale.

Intervistante: Sappiamo per certo che lei è diventato famoso anche grazie alla capacità di cogliere al volo, non solo le domande nella loro forma più esplicita e dichiarata, ma anche tutte le sottili e a volte impercettibili sfumature di cui a volte sono volutamente infarcite da chi le pone, il cui vero intento spesso è far sì che il Vips di turno cada in una trappola mediatica ben tesa, per trarne poi un proprio personale tornaconto.
Intervistato: Ah ah ah, la ringrazio dei complimenti. Sono le 13:45.
I: Qual'è dunque il vero segreto del suo successo?
I: Sicuramente l'impeccabile padronanza della lingua. Non mi sognavo neanche di mettermi in gioco se non era così; non so se mi ho spiegato...
I: A tal proposito abbiamo saputo della sua menzione speciale all'Accademia della Crusca.
I: Già, e chi l'avrebbe mai detto che la davano a un pirla ignorante come me... Ehm... sì... se parliamo di crusca... mais dire mais, se mi passa la figura di merda retorica...
I: Zio cane! Ma lei è veramente una testa di cazzo!!!
I: ...sì.
I: La chiudiamo qui! Mai più, mai più. Licenziate quella stronza di Patrizia che m'ha trovato sto rincoglionito. Due giorni buttati nel casso, zio cane!


sabato 20 aprile 2013

Il colloquio

"Gandalf  Rossi!" Tuonò improvvisamente la voce del responsabile risorse umane della Tecnological Solutions & Fried Chicken Company (abbreviata sulle carte con l'acronimo T.S.F.C.C.) "Tocca a lei! Si muovi che non abbiamo mica tempo da perdere qui; devo fare la pausa caffè io."
Così il signor Gandalf Rossi si alzò dalla sedia Ikea sulla quale aveva aspettato il suo turno per cinque ore e si incamminò verso la soglia dell'ufficio assunzioni. Prima di entrare gettò una melancolica occhiata dietro di sè, osservando per un istante i rimanenti settantotto candidati in attesa di colloquio.
L' ufficio era esattamente come se l'era figurato mentre aspettava; non avendo nulla da leggere, si era inafatti divertito a fantasticare su quello che gli sarebbe toccato quel giorno. Gli ultimi anni erano stati davvero duri: lavoro precario dopo lavora precario, un mese di contratto, tre, due settimane, pagato in ritardo, sottopagato, a volte non pagato affatto. Non aveva mai avuto paura di svolgere le mansioni più umili, ma in cuor suo sperava che prima o poi sarebbe arrivata l'occasione di un posto più soddisfacente, oltre che più stabile.
"Prego...prego, si accomodi pure, signor Rossi..." il pingue e sudaticcio r.r.u. (responsabile risorse umane) indicò con l'adiposo indice la poltroncina Locksta di fronte a lui, dall'altro lato della scrivania impiallacciata betulla, mentre il suo viso rimaneva nascosto dietro quello che il signor Rossi riconobbe essere il proprio Curriculum Vitae.
"Vedo qui che lei ha, a spanne, 4000 anni..." disse l'uomo sempre senza abbassare il plico.
"Sì... corrisponde al vero."
"Bene... e vedo anche che ha svolto i più svariati lavori in questo lasso di tempo... moltissimi lavori, a dir il vero..." proseguì l'r.r.u., dopo aver lanciato senza troppa cura il plico sulla scrivania, fissando finalmente Gandalf negli occhi.
"Sì..." rispose un po' perplesso, "...anche questo corrisponde a verità..."
"...e mi saprebbe dunque spiegare, signor Rossi, il perchè lei avrebbe svolto questa gran quantità di lavori, in maniera sicuramente approssimativa mi permetterei di aggiungere, anzichè specializzarsi in una o due mansioni che le avrebbero permesso di diventare un candidato ben più papabile per l'assegnazione di un posto come questo?"
"Beh, dunque, veramente io penso..."
"si ricordi che devo andare a bere il mio caffè, signor Rossi! Vedi di sbrigarsi...!" Gandalf notò che l'uomo aveva iniziato a mangiare un panino molto unto, tirato fuori da chissà dove. Comunque tentò di continuare senza farci caso.
"Sì...  stavo tentando di dire che è sempre più difficile trovare un contratto che duri  più di qualche mese, quindi tocca cercare altro per forza di cose e..."
"...e cosa CHOMP, signor Rossi?! GLOM" disse l'uomo deglutendo un copioso boccone. "forse vuol dire che lei non è in grado di tenersi un posto perchè è, per così dire, inaffidabile...?"
"Sì, ... cioè no! È che c'è la tendenza ad approfittarsi di chi ha bisogno di lavorare, offrendo impieghi mal pagati per tempi molto ridotti, quindi bisogna mettersi continuamente alla ricerca di qualcosa di nuovo, e poi..."
"e poi cosa?! Cosa?!? CHOMP GNAM..." Un rivolo di burro gli stava colando dall'angolo della bocca verso il doppio mento ballonzolante.
"...e poi 4000 anni sono abbastanza tempo da giustificare esperienze lavorative diversificate, mi sembra..."
L'uomo si alzò di scatto, visibilmente paonazzo in volto, sputazzando pezzetti di cibo in tutte le direzioni mentre continuava a parlare.
" ...le sembra forse che io possa mettere un'azienda come questa, con 24 sedi in tutto il mondo (una vicina a te), nella posizione di accollarsi l'onere di avere uno come lei ad occupare una posizione così delicata?! Uno che ha cambiato più lavori che mutande negli ultimi tremilanovecentoerotti anni?! Uno con la barba bianca lunga?!? No, veramnete, mi dica un po' lei!..."
"Ma... non capisco... pensavo fosse il  colloquio per il posto di aiuto-aiuto-fattorino dell'ascensore..."
"ESATTO!!!... vede? Lei non ha rispetto per il lavoro! Come se andasse bene chiunque per un posto del genere! Cose da pazzi, da pazzi! E poi mi dica: lei si ritiene forse in età di apprendistato?!"
"No.. non penso proprio, ma..."
"Infatti! Quindi non la potrei sottopagare, anche se... a ben pensarci... lei non ha mai svolto nessuna attività paragonabile o attinente a questa, se ben ricordo il suo curriculum..."
"Sì, è vero, non ho mai fatto nulla di simile, ma non capisco..."
"Quindi, rifacendomi alla nuova legge del lasciapassare A38, potrei assumerla come apprendista ad un quinto della metà dello stipendio base ridotto del 31%..."
"Mah..."
"Sì!, lei ha ragione. Lei non ha esperienza. A noi qui serve gente con esperienza, non abbiamo mica il tempo di star appena a spiegare tutto quello che c'è da fare in queta delicatissima mansione (pigiare i tasti dei piani nell'ascensore, N.D.A.)"
"Quando è così allora, tolgo il disturbo" e Gandalf  Rossi si alzò dalla poltrona Locksta e fece pacatamente per andarsene.
"Ecco bravo, se ne vadi che devo andare a bere il mio caffè..." disse l' r.r.u. in piedi sulla scrivania per sembrare più alto del suo metro e 47 "...e poi quel cappello a punta è a dir poco ridicolo, tzè!"

Fu così che Gandalf distrusse interamente il grattacielo di centotrentadue piani lanciando una fireball di 50 mt. di diametro; in fondo era sempre il mago più potente della Terra di Mezzo. "E poi", pensò "ho diritto alla disoccupazione all'80% della paga base ancora per due mesi, troverò di certo qualcos'altro". E si allontanò sul suo carretto pieni di fuochi d'artificio verso altre fantastiche avventure.
 


l' (eco)sostenibile pesantezza dell' avere

Quando si dice fare il punto della situazione: qui di seguito una lista di tutte le cose  intelligenti (per davvero) sentite nell'ultimo periodo:









































venerdì 19 aprile 2013

idee buttate a cazzo (parte prima)

Capita ogni tanto (tipo dalle 4 alle 30 volte al giorno, inclusi i festivi, tranne a primavera) che si affaccino alla mente delle splendide (oddio, splendide...) idee per la creazione di un "qualcosa" (vedi fumetto/cortometraggio/ racconto/avventurapergiocodiruolo/statua/perperonata ecc...), che puntualmente restano  lì dove sono, senza riuscire a veder mai la luce,. Questo avviene per vari motivi assolutamente  indipendenti dalla mia volontà (cerca sul dizionario le voci: Disorganizzazione, Pigrizia, Cattiva gestione del proprio tempo, Doverarrivareafinemeseismo e Nonavercivogliadifareuncazzotrannespalmarsiagilmentesuldivanesimo). Quindi di seguito elencherò qualcuna delle migliori (figuratevi le altre) idee avute in questi anni, così giusto per fare:

- Una storia fantasientifica (sì, la "c" manca apposta) ambientata in una realtà parallela dove le sigarette non vengono fumate, bensi spezzate a metà e gettate per terra. Poi arriva il nostro protagonista che un giorno scrocca una sigaretta a un ignaro passante e invece di romperla se la accende e inizia a tirare. Di qui inizia tutto il dramma umano-esistenzialista ,dove gli altri lo additano come diverso e la trama si dispiega su più livelli narrativi facendo abbondante uso di figure retoriche per mettere in chiaro le più intricate sfaccettature dell'animo umano nei rapporti interpersonali.
Non ho pensato esattamente quale potrebbe eseere il media più adatto, ma se ne fosse realizzato un film, ci piazzerei qualche milione di euri di effetti speciali (per enfatizzare la psicologia dei personaggi) e un pacco e mezzo di esplosioni (che aiutano a capire meglio la storia). Forse una sparatoria verso la metà.

- Un fumetto con dei disegni bellissimi (davvero) e una storia molto seria, dai toni fortemente drammatici, che sale progressivamente di tono, aumentando la tensione fino alla fine, che il lettore non vede l'ora di sapere come si conclude, e sta pure per dire in giro che è un capolavoro... quando invece in chiusura tutto si risolve con una situazione umoristico-demenziale-trash (tipo, chessò, lo spirito di Bombolo che lancia in giro krapfen esplosivi ripieni di una sottomarca della nutella).
Chissà come, ma penso che questa  non vedrà mai la luce (su quella precedente ho ancora qualche speranza...)

-  Rifare tutta una serie di scene famose del cinema, usando dei piccioni al posto dei protagonisti originali.

Per quel briciolo di decoro che ancora mi rimane, chiudo qui la prima parte di queste mer(d)avigliose idee. Se vi sono piaciute, a parte il fatto che avete qualche serio disturbo, non crucciatevi, poichè ne posterò altre in un prossimo futuro (man mano che mi riaffioreranno alla memoria  ste stronzate  queste perle).

    

giovedì 18 aprile 2013

Come una "e" verbo avere, ovvero perchè e percome sono diventato (un) scrittore

Era un giorno di una calda primavera del lontano 1973, ma siccome io sono nato nel 1980, del '73 me ne sbatto a raffica.
Invece mi torna zompettando alla mente un simpatico aneddotto, talmente vivido nei miei ricordi che mi pare accaduto ieri:
Era ieri; mi trovavo in compagnia di una cerchia ristretta di carissimi amici, tutti quanti artisti (o disoccupati). Due di loro, entrambi abili tessitore di parole, stavano appunto disquisendo su alcuni topoi letterari, sviscerandone tutti i vari aspetti per tentare di trarre dal reciproco confronto, alcune conclusioni non banali che giovassero alle nuove opere che ambedue avevano al contempo in cantiere. Nello stesso momento io mi stavo intrattendo con altri due della nostra cerchia, in un vivace dibattito sulla pittura fiamminga&tetteculi, con particolare riguardo al discorso delle conseguenze della suddetta su un abiente privo di salumi sottovuoto. All' improvviso mi cadde l'orecchio sul discorso dei due letterati e la frase che sentii (con l'altro, ovviamente) cambiò radicalmente la mia esistenza. Tenterò di riportarla di seguito nella maniera quanto più fedele la mia ormai annebbiata memoria sarà in grado di fare.
"Astiogabalo*, ma questa che vedo sul tuo manoscritto non è per caso una "e" verbo avere?!?"
"Hai perfettamente ragione Gagliolfisto*; è proprio una "e" verbo avere; ci metto subito l'accento!"
Restai così, come dire, fulminato dalla forza poetica di quella frase che decisi di dedicare, da qual momento, ogni singolo istante della mia vita alla nobile causa dell'ordito letterario.
Fu così che divenni un scrittore. Qui di seguito uno stralcio della mia prima opera:

Maicol era andando verso la sua meta, ma se avrebbe saputo quello che gli doveva accadere, sicuramante non ci andava più in quello bosco infestato dall' zombies. Non appena aveva mettendo piede in quell'intricata boscaglia infatti infatti...


Non l'ho mai finita perchè adesso sono impegnato con la collezione da edicola (tuttora in corso) della obbienduorc "monete false & psicosi"; è più meglio che scrivere.




*Per mancanza di creatività sono stati usati i veri nomi delle persone coinvolte in questa scabrosa vicenda  

mercoledì 17 aprile 2013

Pensieri mattutini

Vi siete mai soffermati a pensare che viviamo in un mondo basato sull' apparenza, dove ci troviamo costretti a recitare (più o meno consapevolmente) delle parti assurde per riuscire a "sopravvivere" socialmente? Che gran parte delle relazioni di oggi si basano prettamente sulla menzogna e sulla dissimulazione e che siamo così intenti ad occultarci agli occhi degli altri per paura di quello che penserebbero di noi, che ci dimentichiamo chi siamo realmente?
NOO?!?

Neanche io.


P.S. Non mangiate mai funghi nei giochi di ruolo (soprattutto se li trovate in un dungeon)

lunedì 15 aprile 2013

Un altro bloggo molto inutile

Innanzi tutto un saluto a chiunque avrà il coraggio di passare (o passeggiare, o spalleggiare o passamontagneggiare, ecc...) per questo blozg; indifferente che ci arrivi di sua propria spontanea volontà (o follia)o catapultato da infausti eventi orchestrati dall' incomprensibilmente straordinaria mano del destino (che lui magari stava solo cercando le foto zozze e poi invece finisce qui dentro, poverello...hi hi hi...)

Esatto! Questo è proprio un altro Bloggs assolutamente inutile (o inutilmente assoluto, se più vi aggrada) che da oggi contribuirà a riempire la rete di Monete Finte (?!?) e Suppellettili Veneziane (?!??), rendendo ancora più complicata la vita  a quelli che nella suddetta rete ci cercano le cose serie per farci (buh?) del bene.
Vi state chiedendo se almeno questa cosa porterà un po' di Gioia nelle vostre vite? Non penso proprio. Anzi, se eravate tristi prima, probabilmente vi accorgerete che adesso lo siete di più.

Come? Ma perchè fare un Blosg dichiaratamente inutile?
Domanda intelligente (farò finta di non averla udita, dissimulando sapientemente e dirottando il discorso sul tempo)...
Sono le 14.02...

Perchè non far altro, tipo lavorare? (questa è facile, posso rispondere)
Perchè mi ci diverto un sacco a fare cazzzate&amenità.

Cosa ci sarà? (tanto so che non ve ne frega niente, ma mi diletto comunque a scriverlo)
Nelle mie intenzioni:
- Piccoli racconti deliranti
- Vignette&fumetti altrettanto deliranti
- Pensieri alquanto deliranti
- 2 lt. latte
- carote
- Altre cose tuttosommato abbastanza deliranti.

Se siete arrivati fin qui... complimenti e benvenuti!