giovedì 20 febbraio 2014

Voci sparse in giro

Non è cosa facile aggiornar uno blog di cotanta importanza, che ne li contenuti dev' esser sempre significativo e mai miserevole. Andate in culo.  Se volete gli scritti, gli scritti avrete; se volete li scarabocchi, li scarabocchi avrete; se volete le fole, le fole avrete; se volete li soldi, no. Cose di più magnerrima importanza ci chiaman ora; andate in culo di nuovo A presto, cari amici e seguitori di tutto ciò che è lo bello della indiretta periferico-telematica docazz.

sabato 15 febbraio 2014

Con-siderazioni sabatomattutine a casaccio completo

Alcuni pensano che la verità sia scomoda. Provate a prendere una taglia di più la prossima volta.
E adesso potrei scrig... scriz... scrivere miglioni di cazzate, ma devo andare al corso di spiedini di panda finanziato dal wwf (uord vrestling federescion), per cui come si dice nella mia terra d'origine, ciò è la Spagna, adiè.


Fir,ato, uno stronzo qualunque che passava di qui e ha trovato pagina aperta su "nuovo post"

giovedì 13 febbraio 2014

Quotidianità moderna (modernità quotidiana)

Ogni sacrosanta mattina il dr. Gatto tenta di fregarmi pigolando supplichevolmente davanti al mobile/dispensa a scomparsa dove sono racchiuse in maniera irraggiungibile le crocchette che tanta gioia sanno dare. Lo fa la prima volta, e quelle gli spettano di diritto contrattuale quindi non c'è problema. Poi lo rifà tre minuti dopo. Tenta di fregarmi. Pensa che me ne sia dimenticato, distratto dallo straziante verso che indica richiesta di cibo in sovrappiù. Io non cedo. Poi lo rifà con ogni individuo che si avvicina al mobile, anche solo se passa di li ma non è la sua meta. Il Dr. Gatto ha studiato psicologia, tra le altre cose; sa come prendere le persone, sa su quali emozioni fare leva e come convincerle a fare ciò che vuole. Il dr. Gatto un giorno vorrà conquistare il mondo e forse per riuscire a perseguire i suoi folli piani di conquista stile Risiko scala 1:1 si alleerà col mignolo e il prof. Nacchio, prof|! Accipoffa aggiungerrei anche e peersino. Apro le persiane e la luce del mondo in questo nuovo giorno inonda le nostre sonnecchiose vite. Io mi preparo per portare avanti, come ogni giorno, la bandiera della cretività cromo-tessile nel mondo; il doc. Gatto si mette in un angolo e fa finta di essere stato sconfitto anche oggi; ma so che in realtà sta cogitando qualche assurdo piano per entrare nel mobile e ottenere accesso illimitato al contenitore delle crocchette. E quando ci riuscirà il mondo dovrà prepararsi ad essere conquistato entro breve. Penso che il Dr. Gatto abbia fatto costruire in qualche mega hangar sotterraneo una serie di giganteschi robot mostri stile pacific rim con cui sferrerà qualche attacco iniziando come sempre da Tokyo. Devo andare a progettare degli enormi mecha... non c'è più molto tempo... vi farò avere a breve mie notizie... spero.



Ma un blog non doveva essere una sorta di diario "personale"; uno strumento col quale uno si racconta agli altri?!... Ma che cazzo di vita faccio io allora?!... Buh?!













Esticazzi?!

martedì 11 febbraio 2014

Sono sicuro che...

- Qaesto (dittongo) blog fa ridere tantissimissimo... solo me;

- Non basta essere iscritti ad un gruppo di creativi su feisbuc per essere davvero creativi ma basta essere iscritti ad un gruppo di cretini per esserlo:

- Se fossi più simpatico sarei meno antipatico;

- Non so scrivere bene ma sono convinto di saperlo fare e siccome la convinzione crea realtà, io so scrivere bene;

-  A questo punto qualcuno avrà già smesso di leggere;

- A voi, mio affezionatissimo pubblico mancano tantissimo le belle storie di una volta (quali?!);

- Che ora è? Le 13.27;

- Stare troppo tempo davanti alla tv fa male, soprattutto se è accesa...  stare dietro potrebbe essere più interessante... a guardare le prese;

- Hhhhssss... Luke, hhhhssss, sonon tuo padre, Hhhhsssss. E adesso escimi tutte le paghette stellari arretrate;

- Spesso ascolto musica di merda. A me piace. Ma è musica di merda comunque;

- Spesso (come sopra ma sostituire "ascolto musica" con "guardo film");

- A tutti quelli che mi vogliono bene: ve ne voglio anche io;

- A tutti quelli a cui vorrei dare dei soldi se ce li avessi: potete darmeli voi se ce li avete... così poi ce li ho io e ve li posso dare:

- Basta;

- Ho rotto il ca...;

- Mo' davvero;












- L'ultima: caccccccccccccccccccccccccccccccccccca!



sabato 1 febbraio 2014

Terminartattack

11 Luglio 1934. Boston. La mia prima esposizione personale nell'ambito dell'avanguardia dell' art-brut. Avevamo preso in affitto un vecchio capanno degli attrezzi sconquassato e vi avevamo allestito, dico avevamo perchè con me c'era anche il mio agente, un cocainomane dai capelli unti e dalle mani grassocce che aveva sempre in tasca almeno mille dollari in contanti e fatevi conto che a quei tempi 1000 dollari era parecchia grana. Avevamo allestito, dicevo, una sala espositiva di circa 1000 MQ all'interno di questo piccolo capanno degli attrezzi; dentro vi avevamo messo di tutto, un po' a casaccio che faceva molto arte d'attacco. Chiamammo la creme della creme della società di Boston di quegli anni: c'erano attori, luminari della scienza e di focus, professoroni-mi-tolgo-il-camice- nientepopò di meno che dell'università Muschitonica, capi delle forze dell'ordine, sbirri corrotti, mafiosi italo-americani e insomma un po' tutte le tipologie stereotipate che si potevano trovare in quel posto in quegli anni. Fu proprio l'osservazione di questi stereotipi che iniziò a farmi venire i primi sospetti che mi portarono infine a capire che stavo vivendo una finzione, una sceneggiata, un baraccone messo su a priori da qualche mente diabolica. Le cose andarono più o meno così: me stavo a fissare uno dei miei quadri facendo finta di essere un visitatore quando mi si avvicina un tipetto con degli occhiali spessi e il riporto unto e mi fa: - Lei dev'evessere sicuramente un intenditore; quello che sta osservando è il miglior pezzo di tutta la mostra -
- Lei come lo sa? - gli chiesi allroa io un po' perplesso e un po' divertito.
- Semplice: io sono l'agente dell'autore e mi dia ascolto compri questo pezzo per solo 9000 dollari oggi e vedrà che nel giro di qualche anno il valore sarà centuplicato-
- Non penso proprio...- controbattei allora sempre più divertito io
- E perchè mai? Osa mettere in dubbio la mia parola di illlllustre critico d'arte con esperienza pluriennale nel settore, disposto a part- time e full time astenersi perditempo?! Se le dico che questo è un eccelsissimo capolavoro, ebbene allora lo è -
- Impossibile.-
- Ma perchè? Ma come? Ma cosa...?-
- Io sono l'autore - gli dissi allora con le braccia incrociate sul petto in segno di fermezza-
- Non è vero, io lo conosco l'autore e posso assicurarle che non è lei - L'ometto negava la realtà... e lo faceva davvero in maniera professionale come solo i veri truffatori navigati sanno fare. Decisi di giocare al suo gioco
- Sì invece, sono io l'autore; mi conosco da quando sono nato e garantisco per me-
- Oh, forse ha ragione; è lei l'autore... quaindi sa perfettamente che quest'opera è qualcosa di grandioso... suvvia la compri, guardi solo perchè l'ha fatta lei, gliela sconto del 20%. Che ne dice?-
- Dico che questa non è nemmeno un opera.-
- Sì che lo è; io di arte me ne intendo e qui ci vedo l'essenza del nulla irrazionale che esplode nelle profondità interiori ventricolari dell'essere primigenio; il fanciullino che torna a sè dopo un percorso meta-iniziatico... con tutti questi colori è come fare un tuffo nelle stelle -
- Sì, a testata contro il fondale però. Quello è lo straccio dove pulisco il pennello.-
A quel punto quel bizzarro e quantomai anomalo ometto fece la cosa più assurda che avessi mai visto; girò la testa dall'altra parte, poi si rigirò a guardarmi come mi avesse visto la prima volta, mi sorrise e mi porse la mano - Piacere, Antioco Snidamartore, capitano del terzo distretto di Wjitechapel - Io gli strinsi la mano perplessissimo e mi presentai come Rugantino Ghirigoro, pittore mancato ed esperto di pastasfoglia fatta in casa. Poi l'ometto si girò e facendo finta di aver visto un conoscente in lontananza si allontanò salutandolo.
Non poteva che essere un simulacro. Era troppo evidente.
Poco tempo dopo organizzai con un manipolo di pochi altri una resistenza armata. Volavamo bassi e ci preparavamo all'attcco che sentivamo imminente, infatti l'anno sucessivo Skynet iniziò la guerra delle macchine contro le la razza umana. Ora siamo rimasti in pochiaaaaaaRRRRGGGGGGGGGGGHHHHHHHH