lunedì 30 dicembre 2013

Una tranquilla passeggiata natalizia

Era una giornata di cacca per Martirio Spennamartore: per tutto il tempo, da quando si era appena svegliato, aveva avuto quell'esserino ronzante che gli ciarlava all'orecchio - Si saluta quando si entra in un locale - gli aveva detto subito dopo che lui aveva varcato la sogli del solito bar sotto casa, sbattendo la porta, per bere il caffè - si da la mancia al cameriere, se è stato gentile - gli aveva poi ribadito quando stava per uscire senza aver manco pagato (come al solito) il conto, - si fa l'inchino  e ci si toglie il cappello quando si incontra una signora - gli aveva suggerito quando era passato davanti a una bella ragazza che conosceva di vista. - Insomma basta, cazzo!-  era sbottato Martirio proprio in mezzo alla via principale della città affollata di gente che faceva compere per i regaletti di Natale. - Chi sei e cosa vuoi da me?! Perchè non mi lasci in pace e basta?! - Intanto la folla aveva iniziato a radunarsi attorno al povero Martirio che agli occhi degli altri parlava da solo in maniera visibilmente agitata.  - Sono la tua coscienza e ti parlo per farti apportare dei miglioramenti considerevoli alla tua scialba vita quotidiana - aveva detto la vocina. - Impossibile - rispose prontamente Martirio mentre la folla intorno si era fatta considerevole e qualcuno stava iniziando a prendere scommesse - io non ho mai avuto una coscienza...- - hai perfettamente ragione - disse la vocina in tono canzonatorio - devo essermi sbagliata, me ne vadociao! - e la vocina sparì cos' come era comparsa e non si fece mai più sentire.
Martirio, ritornato improvvisamente alla realtà tutto felice e baldanzoso, quando fece per incamminarsi verso il solito negozio di fumetti dove avrebbe speso tutta la paghetta settimanale da trentacinquenne qual' era, si accorse di avere attorno una folla enorme disposta a cerchio che non gli permetteva di proseguire la strada. - E voi che cacchio volete?! - escalamò con fiero cipiglio e anima vibrante - levatevi di mezzo, non è mica un incontro di lotta clandestina questo! -
- E invece sì! - gridò una voce dalle prime file, voce che apparteneva ad un piccolo e viscido ometto con le mani piene di contanti, evidentemente il bookmaker barra organizzatore dell'evento. - Eh? Che sta succedendo? - La perplessità dipinta sul volto del poverpo Martirio si tramutò in autentico terrore quando, preceduto da delle piccole scosse come di terremoto, si fece largo tra la folla per entrare nel cerchio un uomo enorme, alto almeno tre metri e mezzo e pesante almeno 500 kg. Le braccia erano come trochi d'albero, i polpacci pure. Vestiva dei calzari e un paio di pantaloni corti di cuoio bollito. Il petto era nudo fatta eccezione per uno spallaccio di piastre che copriva anche mezzo pettorale sinistro. L'elmo che indossava era forgiato a guisa di testa di toro con due enormi corna ripiegate verso avanti. In una mano impugnava una spada che Martirio non sarebbe riuscito a sollevare nemmeno se avesse avuto tre braccia; nell'altra teneva una pesantissima mazza ferrata mezza ruggine.
Quando quella montagna umana caricò, nel cuore di Martirio improvvisamente la paura lasciò il posto alla determinazione e il pensiero andò rapido agli ultimi mille fumetti che aveva letto. Il bestione era a meno di un metro da lui adesso, con il braccio della spada sollevato e inclinato all'indietro, a caricare il colpo. Quando iniziò a calare la lama Martirio aspettò che arrivasse a una ventina si centiometri dal suo viso, fermo e impassibile, poi improvvisamente si abbassò e scartò di lato per poi balzare con un piccolo saltello alla spalle del gigante. Questo non ebbe il tempo di estrarre la spada che si era conficcata per metà della lunghezza della lama nel cemento dove un attimo prima si era trovato Martirio, che quest'ultimo lo colpì alla base posteriore del collo con un calcio rotante col tacco rinforzato delle sue scarpe antinfortunistiche. La montagna crollò esanime sulla folla portando con sè nell'Ade una ventina buona di guardoni. Martirio divenne ricco ma per poco perchè spese tutto in fumetti inutili.

domenica 29 dicembre 2013

Microstoria di un pensiero pensato

Il signor Djanni Teloniusmonk pensò così tanto nel corso della sua esistenza che il giorno precedente al suo ultimo giorno di vita aveva completamente esaurito tutti i pensieri. Quell'ultimo giorno fu l'unico giorno in cui il signor Djanni Teloniusmok fu davvero felice.

martedì 24 dicembre 2013

Canto stonato di Natale

Alloccus Scriudraiver era sempre stato, come si suol dire, un uomo di merda; avido fino all'esasperazione e attaccato al denaro in maniera quasi collosa, non elargiva mai nemmeno un singolo penny ai poveri e ai bisognosi e nemmeno ai ricchi.
Era la notte del 24 Dicembre e Alloccus stava chiudendo i conti della giornata nella sede della pizzakebabberia che apparteneva alla sua famiglia da una generazione. All'improvviso ricevette la visita dello zombie del suo ex fattorino, morto l'anno precedente mentre con lo scooter impennava contromano in una via strettissima per tentare di battere il record nazionale di consegna pizze su una ruota.  Egli gli disse - Alloccus, oggi riceverai la vista di tre fantasmi, che ti insegneranno il vero spirito del natale; sta in campana tirchio di merda!- Alloccus, che a vederlo entrare aveva smesso di contare i cents mischiati a gomme da masticare usate che stavano nel cestello delle mance, gli sparò in mezzo agli occhi con lo shotgun che teneva sempre sotto il bancone in caso di apocalisse zombie da film di serie z (tipo WWZ che non ho ancora visto ma un amico mio mio ha detto che è una merda disastrosa). Poi, vedendo che non arrivavano altri cadaveri deambulanti, continuò a contare le putride monetine, finchè effettivamente aluni minuti dopo ricevette la visita del prima fantasma con la faccia di Bill Murray. Alloccus sparò anche a lui e per tutta risposta Billmurray gli disse - sono un fantasma, non uno zombie, testadicazzo! -  Poi il fantasma Billmurray portò Alloccus al Natale del 1925 a rivedere se stesso quando era ancora un pischelletto che aspettava alzato l'arrivo dei doni sotto l'albero. Però il viaggio nel tempo gli aveva provocato un fastidioso problema intestinale, quindi si era cagato addosso ed era svenuto per la sua stessa puzza. Il fantasma Billmurray non se ne era accorto e aveva continuato a ciarlare per tutto il tempo, finchè l'ava riportato al presente redarguendolo di stare attento alla visita del secondo fantasma. Una volta rinvenuto il sign. Scriudraiver si era recato al bagno a cambiarsi e una volta uscito si trovò davanti un fantasma con la faccia di Marco Masini mentre canta la cover dei Metallica "chissenefrega". Ei gli disse - Sono il fantasma del Natale presente e adesso ti porto in un viaggio nel tempo al presente -  - Cazzo dici? - rispose Alloccus - - Non lo so ma sembra interessante, comunque la mia missione è farti capire che sei uno spilorcio di merda e se continui così morirai solo e infelice mentre tutti ti odiano. Guarda come se la passa il tuo povero impiegato Uilliam Scracit, grazie al fatto che non gli hai dato il maxi assegno della gratifica natalizia che si aspettava -  Così il fantasma portò in un viaggio spaziotempo Alloccus fuori della casa di Scracit. La megavilla di trentadue piani era stracolma di ospiti che bevevano champagne e mangiavano aragosta e caviale. Il povero Scracit era depresso in un angolo perchè non era riuscito a costruire la maga piscina sul tetto che aveva progettato di edificare con i soldi della gratifica del sign. Scriudraiver. Ovviamente Scracit era ricco sfondato di famiglia.
Poi il fantasma Marcomasinichecantaimetallica riportò Alloccus nel suo buco all'interno della pizzakebabberia e lo ammonì di stare attento alla visita del terzo fantasma che era notoriamente uno stronzo. E pochi minuti dopo arrivò il terzo fantasma con la faccia di Dolph Lungren nel film degli He-man. Alloccus si alzò allora in piedi sul suo sgabello e iniziò a dire - Signor fantasma finalmente ho capito tutto; ho buttato la mia vita ad inseguire ricchezza e successo nella società, ma queto non mi ha portato da nessuna parte, ma ora in grazie ai suoi due colleghi fantasmi Billmurray e Marcomasinichecantaimetallica sono un uomo nuovo e dedicherò la mia vita alle buone azioni: inizierò subito donando questi due penny alla signora dei piccioni di Mary Poppins! - 
Il fantasma Dolphlungren, senza battere ciglio, gli sparò in testa con la sua calibro 45 stile ispettore Callaghan, al grido di - Con me non attacca, stronzo -  Il secondo fantasma aveva ragione: il terzo fantasma era proprio uno stronzo!

Un felice Natale a tutti! E vedete di passare il tempo gioiosamente con le persone a cui volete bene e non a leggere le cazzate che scrivo io!

domenica 15 dicembre 2013

Filosofia spicciola

Che, per caso c'hai il resto di 100 lire?! Se ti annulli in quanto tale, non sei reale ma parte infinitesimale di un totale ancestrale e ti auto-sussumi come particolare nell'universale.
Non la trovate fantastica 'sta roba? Io no, ma proprio manco po' cazz. Comunque stavamo a dire che siamo sotto le feste ed è un obbligo morale spararsi un po' di films con la famiglia o gli amici la sera. Ma di quelli giusti però; dunque scegliete pure qualche titolo tra i seguenti, e promettete di guardarli fino alla fine senza addormentarvi.

- Mary poppins
- Un natale esplosivo
- Una poltrona per due
- Ricomincio da capo
- S.o.s. fantasmi
- I due trinità
- La trilogia del Padrino
- Alien 1 e 2
- Un film a caso che danno in TV
- Tutti gli Asterix (i cartoni animati,  obviusli)
- Akira
- Qualche classico a caso
- quel cacchioo che volete voi

Passano gli anni ma certe cose continuano a cambiare (panta rei, panta lon, pant ofole)

giovedì 12 dicembre 2013

Rivelazioni dell'ultima ora

L' omino sulla confezione dell' "Omino bianco" è nero.

forse non interessa a nessuno

La battaglia delle lingue sciolte (Parte prima)

L' esercito degli esercenti eresse un eremo per le esequie degli eruditi estinti, poi entrò nell'entroterra del campo di battaglia, nel vivo della schermaglia, per far esercitare gli arceri ad eseguire lanci tanto estesi da estasiare il nemico ed estinguerlo estromettendolo dalla mischia molesta che andava combattendo; corpo a corpo e naso a mento. Così facendo, in men che non si dica il duca (dei commercianti), togliendosi i guanti andò avanti, in testa allo schieramento e, anche controvento, si tolse l'elmo e a piè fermo iniziò un'arringa sull'argomento del cemento (la pietra d'inciampo che decretò l'avvento di questo infausto evento: il combattimento) ma non ebbe manco il tempo di toccarsi il mento che una furiosa freccia fuggì fugacemente,come per fato, dall'arco di un fante impiegato (quindi nemico) infilandosi al principio del collo del pollo che si era denudato il capo nel mezzo di un prato insanguinato durante uno scontro efferato.

continua...

mercoledì 11 dicembre 2013

Stocazzo (lavorativamente parlando)

No, non è come pensate. Lo so; sembra impossibile, ma non riesco a vivere solo di questo blog, quindi mi tocca di lavorare. Porcaputt@+*>ç£$ ci sentiamo a breve.