domenica 19 maggio 2013

Quando, tanto tempo fa, sarò a Ollivud

Ebbene sì; una volta ero anche regista. A dirla tutta lo sono ancora, solo che non faccio un film da quarant'anni (calcolando che ne ho trenta e qualcosa, niente male direi). Comunque, una volta mi trovavo a passeggiare a Ollivud, sul Roberdeniro Bulevard per la precisione, quando un trafelato sceneggiatore mi fermò ansante e tosto mi dicette disse chiese "lei per caso è un regista?"
"Assolutamente no" risposi  "ma per aiutare un bisognoso, posso divenirlo al volo" e così dicendo indossai istantaneamente sciarpa e megafono e mi sedetti sulla scomodissima sedia pieghevole Ikea col la scritta "regista" sulla parte posteriore. Iddu sceneggiatore mi condusse sul luogo dove si girano i films e, prima di iniziare a lavorare, mi portò a fare la tipica colazione della grandi stars: mocaccino e brioche congelata scaldata al forno. Poi crollò in ginocchio e piangendo come un pupo (quello di gelato al cioccolato) mi disse "ti prego, aiutami tu che sei regista; devo girare un film entro oggi, come promesso al poduttore e non ho neanche un'idea buona; il mio soggestita è ubriaco fradicio da 45 settimane e non so dove andare a parare. Qui a Ollivud non vigono le normali leggi di voialtri; se non do il film al produttore per tempo, verrò punito entrando nel pubblico fisso dielle trasmissioni di Mariadefilippi (tuttoattaccato)"
"Nessun problema amico mio" gli risposi "tu mi hai offerto la colazione e adesso io ti salverò dall'orlo del baratro filmico. Come prima cosa ingaggia istantaneamente i dieci attori più pagati al mondo e le dieci attrici con le tette più grandi; poi fammi portare da qualcuno un succo mela/banana ed elargiscimi subito un blocchetto per appunti  a quadretti e uno scrivente."
Detto fatto, nell'arco della giornata ideai e diressi la storia più migliorerrima dell'ultimo decennio di cinema:

Titoli di testa - titolo del film "Mario Rossi antieroe", sottotitolo "come se fosse per due; noi siamo in quattro" - introduzione con voce narrante che spiega con parole pompose  e magniloquenti come un semplice uomo qualunque possa, per solide motivazioni, divenire più eroe di un supereroe e compiere il suo glorioso destino con azioni da lui stesso inaspettate - entra in campo il protagonista - primo piano sullo sguardo: è lo sguardo di una persona pienamente consapevole del peso che grava sulle sue spalle, pronto al sacrifio per la giusta causa; è uno sguardo che vede ben oltre il visibile; non è "uno sguardo" ma è "lo sguardo" - l'inquadratura si allarga; Mario cammina, attraversa la strada sulle striscie pedonali, passa un camion e lo arrota. - titoli di coda.
Vinsi quattro premi oscar (ma non ho le statuette perchè le avevano finite) e il film fu campione d'incassi in tutto il mondo miniaturizzato del tabellone di Risiko del figlio della mia vicina di casa.

...non è che è da tutti...

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