- Questa è l'idea per un film horror di grandissimo impatto scenico e psicologggico; Alcuni imbecilli (che così su due piedi, chessò, potrebbero essere: un ragazzo palestrato e un po' stupido; una sgallettata bionda molto stupida e molto scollata; una coppia che fa sesso ovunque e appena può e si mette le corna a vicenda coi primi che capitano a tiro; un nerd; una ventiquattrenne vergine (questa forse sarebbe meglio per un' amibientazione fantascientifica... tipo il film che girerò prossimamente dal titolo Woody Alien... magari ci penso un po' su...) molto carina e molto timorata, che però se si incazza spacca più culi lei di Brus Uillis), questi idioti dicevamo, fanno un picnic di notte in un bosco lontano almeno 40 km dal più vicino centro abitato (che comunque è un buco di culo e ci abitano solo psicopatici assassini). Il bosco però, è vicinissimo alla pompa di benzina semi in rovina di Ascriloghio, uno psicopatico assassino anch'esso, ancora più pericoloso di quelli di città, in quanto fa un ricarico altissimo (e fuori norma) sul prezzo del carburante.
Fin qui tutto bene, senonchè, dopo un climax di orrori vari che si concretizzeranno nel bosco, la loro auto di merda non parte e il gruppo fugge a piedi, trovando rifugio in una magnifica villa vittoriana ubicata in una radura in mezzo al nulla. Qui i nostri eroi vengono accolti dal padrone (e unico abitante) di casa: Joannus Frog, un magnate della pasta fresca in pensione. Rincuorati dalla sua pacioccosa presenza accettano di fermarsi per la cena.
Menù: tortellini con ripieno alla rana.
Ora arriva la scena di orrore puro, cardine del film... ho paura al solo scriverla... Gli idioti mangiano tutto, incuranti del fatto che il padrone di casa, che fin qualche istante prima aveva tutti e quattro gli arti, ora presenta solo quattro moncherini sanguinanti al loro posto. Finito il pasto svela ai malcapitati il suo vero nome, Giovanni Rana, ed esclama ad alta voce con una risata diabolica "Ci ho messo tutto me stesso in questi tortellini".
- Una serie tv, in cui il protagonista, Mark Daboll, è un clichè vivente: uno scrittore mezzo alcolizzato con un best seller pubblicato e una crisi creativa che si trascina dietro da anni e che non gli permette di buttare giù una riga decente da tanto tempo che neanche se lo ricorda. Ovviamente la sua vita privata è una merda che neanche ne parliamo e lui è votato alla perenne autodistruzione (tra sesso, droga e film di Christian De Sica), un po' perchè gli piace tirarsela incarnando la figura del poeta maledetto, un po' perchè è proprio un coglione di nascita. Un giorno decide di far qualcosa per ammazzare il tempo, solo che non sa che il tempo ha ricevuto un addestramento nei corpi speciali; quando sta per essere ammazzato estrae uno shotgun dalla schiena mentre si lancia di lato per schivare e non esita a far fuoco. Da qui inizia una lotta senza quartiere tra Mark e il tempo, che, tra inseguimenti in auto, sparatorie, esplosioni, e scene degne dei
Segue spoiler: Nell'ultima puntata Mark muore di vecchiaia e il tempo (che ha a disposizione tutto il se stesso che vuole) gli mostra il dito medio.
Visto che queste erano lunghette e vi sarete di già
A breve altri
L'idea per il film horror è interessante, ma temo che il pubblico non sia ancora pronto per queste storie così innovative.
RispondiEliminaMi riferisco soprattutto ai protagonisti.
Hai ragione. Penso anch'io che i personaggi saino ancora un po' troppo innovativi per gli attuali standard commerciali...
Eliminaio lo avevo capito subito chi si trattava dell'illustre magnante dei tortelli :O
RispondiElimina(magnante in tutti i sensi.......dannazione .. i tuoi deliri mi hanno contagiato e sparo anche io stronzate !! )
ah ah ah, lunghezza d'onda simile, forse?
RispondiElimina