martedì 30 aprile 2013

Come un Ven Venmorris (ovvero un romanzo ben scritto)

Domani esce in tutto il mondo il mio nuovo romanzo, edito da "Usandoancheilcongiuntivo". Qui di seguito l'anteprima assoluta, solo per voi, fedeli lettori di questa cacata infame questo seguitissimo blog.

Introduzione, a cura di Arsilfio Sfumoilrisoanchecollimone, titolare e chef del ristorante "Masticapiano" a Smallville, in provincia di Kripton:
Io faccio da mangiare e me intendo di cucina e ristorazione. Di letteratura ci capisco 'na tega,  però una cos... MANUÈL, SCUOLA QUELLA CAZZO DI PASTA, CHE DIVENTA VINAVIL SE LA FAI BOLLIRE ANCORA UN PO'... PORCA TROIA! ...però una cosa ve la posso dire di per certo:

LE STORIE SUGLI ZOMBIES HANNO ROTTO I COGLIONI!!! ...VAI! VAI CON QUEI CAZZO DI CALAMARI!!!

Cap. I  - Il zombies sbucato dal sottoterra.

Era una neanche tanto calda serata di primavera quando il zombie era sbucando dal sottosuolo del cimitero in cima alla collina. Dopo scendeva nell' villaggio e faceva una strage zombizzando tutti i poveri abitanti.

Cap. II - lo eroe solitario.

Brus Uillis aveva senpre odiato i stereotipi. Stava guidando una auto moderatamente scassata sulla higway deserta, reduce da una piomba devastante della sera precedente. Beveva perchè sua moglie qualche hanno prima l'aveva lasciato, dicendo che esso dedicava troppo tempo al suo lavoro di poliziotto. Ma adesso aveva perso anche il lavoro perchè i suoi superiori lo avevano detto che i suoi modi erano troppo poco ortodossi e non si poteva picchiare sempre la gente,  fare inseguimenti /sparatorie per città e provocare continuamente esplosioni, soprattutto quando uno era archivista.Comunque adesso Brus guidava senza meta, per scappare all' sua brutta realtà, la sigaretta tutta storta al' angolo della bocca, la pistola alla cintola e lo shotgun comodamente posato sul sedile posteriore.

Cap. III - Iron man. 

Tony Stark stava lavorando alla sua nuova potentissima super armatura col lettore mp3 incorporato, quando in seguito ad una mail anonima firmata Dick Grayson, scopre di essere fratello di Eddard Stark. Apre allora una porta spazio-tempo-ambientazione e si autocatapulta nei 7 (sette) regni, sulle tracce del suo ritrovato consanguineo, sfiga vuole che sbagli calcoli e finisca nel medioevo assieme ad Ash dell'Armata delle tenebre. Soccomberà per mano delle creature del pozzo, ma prima...

Cap. IV -  Atterraggio all'inferno.

All' improvviso Brus Sentì un fortissimo spostamento d'aria, giusto il tempo di guardare in alto e vedere un enorme vortice nero-violastro stagliarsi nel cielo e un uomo in armatura rossa e gialla sparirvi all'interno urlando rabbiosamente "Fottutissimi Lannisteeeeerrrrrrr...", poi l'auto (causa il suddetto spostamento d'aria) venne eiettata con tutto il conducente a circa 47 km di distanza, dritto dritto nel centro di un' amena e ridente cittadina densamente popolata di zombies (sì, proprio quella del prima capitolo).

Cap. V - Beeeeeviii!!!

Brus si accorgendo subito (grazie al suo sviluppatissimo sesto senso di sbirro) che qualcosa non andava in quell' insulso  villaggetto. Al solo vedersi parare davanti una o due orde di zombies putrefatti e affamati di cerviello umano, infatti, esso (Brus) già sospettava che il posto nascondesse qualcosa di poco chiaro. Avendo un legittimo dubbio quindi iniziò a sparare con entrambe le armi (come da protocollo), una per mano, abbattendo quanti più viscidi zozzoni non-morti possibile. Si spianò così la strada fino alla locanda. Quivi entrato notò le uniche due persone ancora vive del posto; questi facevano a gara di grappette ai gusti più assurdi incitandosi l'un l'altro al grido di "Beeeeeviii!!!"  Purtroppo il fatto di essere sbronzi come acciughe impedì loro di scampare alla morte, quando il zombie barista, uscito a cazzo da qualche anfratto, saltò loro addosso in maniera poco consona al Galateo. Brus, ricordando le parole del suo mentore "Tzè tzè, ma che cazzo è sto bitte?! Tzè tzè"  si aprì la strada a colpi di fucile verso il banco dei superalcolici, spiattellando allegramente sui muri i molleggiati cadaveri deambulanti, si svuotò una fiasca di Uischi e si accese l'ultima sigaretta del pacchetto. Quando alzante gli occhi all' ingresso, accorgendosi che tutto il villaggio era lì fuori, in attesa di farlo fesso (o di zombizzarlo).

Cap. VI - A ca nisciun è fess (manco Brus)

Quando stavano per magiarselo (perchè aveva finito i colpi) Brus ebbe un guizzo di puro genio, ma se lo dimenticò così come era venuto; mise perciò in atto un piano di ripiego buttato un po' lì, a cazzo.
In piedi sul bancone, coi zombies di sotto allunganti le avide manine verso di lui, espresse il seguente concetto: "Se voi siete, come vi piace farvi definire dai media, non-morti, allora siete vivi, poichè se la negazione di una cosa è il suo opposto, negare la condizione di morti significa nientemeno che essere vivi". 
A queste parole le schifose creature si destarono come da un incubo e tornarono come erano state fin quella mattina: coscienti ed in perfetta salute. Per la gioia di essere sopravvissuto, Brus Uillis iniziò a ridere così tanto che gli prese la pompetta e morì (da eroe) sul bancone del schifoso bar.

FINRE


Postfazione - una critica costruttiva a cura di uno a caso.

Questo romanzo è una merda! Non è plausibile nella maniera più assoluta, infatti, che il protagonista riesca a sentire la voce di Iron man a quella distanza e a quella velocità!!!





  

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