sabato 20 aprile 2013

Il colloquio

"Gandalf  Rossi!" Tuonò improvvisamente la voce del responsabile risorse umane della Tecnological Solutions & Fried Chicken Company (abbreviata sulle carte con l'acronimo T.S.F.C.C.) "Tocca a lei! Si muovi che non abbiamo mica tempo da perdere qui; devo fare la pausa caffè io."
Così il signor Gandalf Rossi si alzò dalla sedia Ikea sulla quale aveva aspettato il suo turno per cinque ore e si incamminò verso la soglia dell'ufficio assunzioni. Prima di entrare gettò una melancolica occhiata dietro di sè, osservando per un istante i rimanenti settantotto candidati in attesa di colloquio.
L' ufficio era esattamente come se l'era figurato mentre aspettava; non avendo nulla da leggere, si era inafatti divertito a fantasticare su quello che gli sarebbe toccato quel giorno. Gli ultimi anni erano stati davvero duri: lavoro precario dopo lavora precario, un mese di contratto, tre, due settimane, pagato in ritardo, sottopagato, a volte non pagato affatto. Non aveva mai avuto paura di svolgere le mansioni più umili, ma in cuor suo sperava che prima o poi sarebbe arrivata l'occasione di un posto più soddisfacente, oltre che più stabile.
"Prego...prego, si accomodi pure, signor Rossi..." il pingue e sudaticcio r.r.u. (responsabile risorse umane) indicò con l'adiposo indice la poltroncina Locksta di fronte a lui, dall'altro lato della scrivania impiallacciata betulla, mentre il suo viso rimaneva nascosto dietro quello che il signor Rossi riconobbe essere il proprio Curriculum Vitae.
"Vedo qui che lei ha, a spanne, 4000 anni..." disse l'uomo sempre senza abbassare il plico.
"Sì... corrisponde al vero."
"Bene... e vedo anche che ha svolto i più svariati lavori in questo lasso di tempo... moltissimi lavori, a dir il vero..." proseguì l'r.r.u., dopo aver lanciato senza troppa cura il plico sulla scrivania, fissando finalmente Gandalf negli occhi.
"Sì..." rispose un po' perplesso, "...anche questo corrisponde a verità..."
"...e mi saprebbe dunque spiegare, signor Rossi, il perchè lei avrebbe svolto questa gran quantità di lavori, in maniera sicuramente approssimativa mi permetterei di aggiungere, anzichè specializzarsi in una o due mansioni che le avrebbero permesso di diventare un candidato ben più papabile per l'assegnazione di un posto come questo?"
"Beh, dunque, veramente io penso..."
"si ricordi che devo andare a bere il mio caffè, signor Rossi! Vedi di sbrigarsi...!" Gandalf notò che l'uomo aveva iniziato a mangiare un panino molto unto, tirato fuori da chissà dove. Comunque tentò di continuare senza farci caso.
"Sì...  stavo tentando di dire che è sempre più difficile trovare un contratto che duri  più di qualche mese, quindi tocca cercare altro per forza di cose e..."
"...e cosa CHOMP, signor Rossi?! GLOM" disse l'uomo deglutendo un copioso boccone. "forse vuol dire che lei non è in grado di tenersi un posto perchè è, per così dire, inaffidabile...?"
"Sì, ... cioè no! È che c'è la tendenza ad approfittarsi di chi ha bisogno di lavorare, offrendo impieghi mal pagati per tempi molto ridotti, quindi bisogna mettersi continuamente alla ricerca di qualcosa di nuovo, e poi..."
"e poi cosa?! Cosa?!? CHOMP GNAM..." Un rivolo di burro gli stava colando dall'angolo della bocca verso il doppio mento ballonzolante.
"...e poi 4000 anni sono abbastanza tempo da giustificare esperienze lavorative diversificate, mi sembra..."
L'uomo si alzò di scatto, visibilmente paonazzo in volto, sputazzando pezzetti di cibo in tutte le direzioni mentre continuava a parlare.
" ...le sembra forse che io possa mettere un'azienda come questa, con 24 sedi in tutto il mondo (una vicina a te), nella posizione di accollarsi l'onere di avere uno come lei ad occupare una posizione così delicata?! Uno che ha cambiato più lavori che mutande negli ultimi tremilanovecentoerotti anni?! Uno con la barba bianca lunga?!? No, veramnete, mi dica un po' lei!..."
"Ma... non capisco... pensavo fosse il  colloquio per il posto di aiuto-aiuto-fattorino dell'ascensore..."
"ESATTO!!!... vede? Lei non ha rispetto per il lavoro! Come se andasse bene chiunque per un posto del genere! Cose da pazzi, da pazzi! E poi mi dica: lei si ritiene forse in età di apprendistato?!"
"No.. non penso proprio, ma..."
"Infatti! Quindi non la potrei sottopagare, anche se... a ben pensarci... lei non ha mai svolto nessuna attività paragonabile o attinente a questa, se ben ricordo il suo curriculum..."
"Sì, è vero, non ho mai fatto nulla di simile, ma non capisco..."
"Quindi, rifacendomi alla nuova legge del lasciapassare A38, potrei assumerla come apprendista ad un quinto della metà dello stipendio base ridotto del 31%..."
"Mah..."
"Sì!, lei ha ragione. Lei non ha esperienza. A noi qui serve gente con esperienza, non abbiamo mica il tempo di star appena a spiegare tutto quello che c'è da fare in queta delicatissima mansione (pigiare i tasti dei piani nell'ascensore, N.D.A.)"
"Quando è così allora, tolgo il disturbo" e Gandalf  Rossi si alzò dalla poltrona Locksta e fece pacatamente per andarsene.
"Ecco bravo, se ne vadi che devo andare a bere il mio caffè..." disse l' r.r.u. in piedi sulla scrivania per sembrare più alto del suo metro e 47 "...e poi quel cappello a punta è a dir poco ridicolo, tzè!"

Fu così che Gandalf distrusse interamente il grattacielo di centotrentadue piani lanciando una fireball di 50 mt. di diametro; in fondo era sempre il mago più potente della Terra di Mezzo. "E poi", pensò "ho diritto alla disoccupazione all'80% della paga base ancora per due mesi, troverò di certo qualcos'altro". E si allontanò sul suo carretto pieni di fuochi d'artificio verso altre fantastiche avventure.
 


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